5 strumenti per coltivare la nostra creatività
esistono alcune pratiche che possono aiutarci a sviluppare la nostra creatività e permetterci di condividere il valore delle nostre scoperte
La creatività è l'insieme delle nostre idee, dei nostri valori e di ciò che impariamo, ma è anche la somma dei nostri errori e dei desideri che ogni giorno popolano la nostra mente.
Se volessi continuare, questa lista, sarebbe interminabile perché la creatività è facile da immaginare, ma difficilissima da spiegare. A me piace definirla come un momento in cui alcuni puntini della nostra vita si uniscono dandoci una visione unica della realtà.
Questo sensazione, però, la provo solo se guardo la creatività da lontano. Se mi avvicino, invece, mi sembra molto più simile a una routine. La definirei come l'insieme delle pratiche che mettiamo in atto nel momento in cui abbiamo una nuova idea e vogliamo renderla reale e condivisibile.
Sembra strano, ma la creatività è questo. Nasce da un idea spontanea, ma per acquisire valore deve essere portata nella realtà attraverso delle azioni.
Dunque: quali sono le azioni fondamentali per alimentare e sviluppare la nostra creatività? Ne ho individuate 5:
La pazienza
Ci sono momenti in cui potrei comporre la divina commedia solo scrivendo le idee che mi vengono in mente. Altri in cui prendere in mano una penna mi provoca la nausea.
In alcuni momenti sono come una spugna e assorbo tutte le informazioni che mi passano vicino. Altri in cui, come una spugna piena d'acqua, ho bisogno di essere strizzato per disintossicarmi prima di ricominciare.
Il denominatore comune è che dobbiamo imparare a rispettare i nostri tempi e per farlo dobbiamo sviluppare la pazienza. Non siamo delle macchine e questo comporta che non sempre ad un nostro impulso corrisponda la risposta desiderata.
Arrabbiarsi non serve, dobbiamo imparare a essere pazienti
Confusione
Purtroppo, come esseri umani, siamo sempre alla ricerca della nostra zona di comfort. Il luogo dove facciamo il massimo di ciò di cui siamo capaci, ma con il minimo sforzo possibile.
In realtà la creatività si manifesta nel momento in cui alimentano la confusione, che non vuol dire assenza di regole, ma solo mettere in discussione le nostre certezze.
Quando lo facciamo siamo costretti a trovare nuove vie, sperimentare soluzioni diverse e soprattutto adattarci. L'adattamento, in questo caso, non è una rinuncia, ma piuttosto un modo diverso di vedere la realtà che ci circonda.
La confusione, se cercata, ha un potere enorme sulla nostra creatività
Disciplina
Qui io sono molto carente. Ho mille idee, quasi sempre le metto per iscritti, quasi mai le rileggo per metterle in ordine e cercare connessioni tra loro.
La disciplina è questa. Cercare di dare sostanza alle nostre idee attraverso strumenti e pratiche che ci permettano di farlo nel miglior modo possibile.
La disciplina, in questo caso, non è qualcosa che dobbiamo copiare da qualcuno, ma piuttosto un insieme di abitudini sostenibili. E per sostenibili intendo che possano durare nel tempo senza crearci disagi.
La creatività senza disciplina è come un motore da 1000 cavalli montato su una vecchia panda 30 (detta la lavatrice). Si muoverà sicuramente, ma non potrà mai esprimersi al massimo delle sue potenzialità.
Come e non cosa
Concentrarsi sul “cosa” e non sul “come” è il più grande errore concettuale della storia moderna. Cercare l’originalità negli strumenti da usare per fare le cose ci prosciuga di tutte le nostre energie.
Il problema, il più delle volte, è che non arriviamo nemmeno a una conclusione decente perché ci concentriamo sul bersaglio sbagliato.
Dobbiamo prestare la massima attenzione sul come fare le cose e trovare il nostro modo di farle. Questo ci permette di dare forma alla nastra creatività che, da sempre, dipende da noi e da ciò che siamo e non dagli strumenti che usiamo per raggiungere l'obiettivo.
È la personalità che traspare dalla nostra creatività che da valore a quello che facciamo.
Senso critico
Su questo sono bravissimo, anche troppo, purtroppo. Quando seguo qualcuno su internet mi capita, quasi sempre, di scoprire che hanno dei fans sfegatati pronti a togliersi il cappello anche davanti a loro performance almeno discutibili.
La cosa mi infastidisce parecchio perché non capisco il motivo per cui, per dimostrare stima per qualcuno, dovremmo sentirci in dovere di plaudire anche a cose palesemente mediocri.
Non dico che le persone debbano essere sempre perfette e fare solo cose giuste, anche perché io per primo non ne sarei mai capace, ma non vedo il motivo per cui debba per forza farmi andare bene anche cose palesemente mediocri.
Non serve la critica, basta solo usare il silenzio. Sarebbe più che sufficiente. Perciò dobbiamo sempre mantenere alto il nostro livello critico perché è uno degli strumenti più potenti a sevizio della nostra creatività.
Ma davanti ad un idea che riteniamo sbagliata non giudichiamo, non offendiamo, ma limitiamoci ad usare la nostra creatività per creare un puntò di vista diverso che riesca a rendere obsoleta quell'idea. In questo modo non sono la criticheremo, ma la faremo proprio sparire.
In sintesi
Alleniamo la nostra pazienza nel fare le cose. Almeno che non ce ne sia la necessità, prendiamoci il nostro tempo perché la fretta porta con sé confusione dannosa.
Alimentiamo la confusione consapevole. Facciamolo mettendo sempre in dubbio le nostre certezze. Soprattutto quelle a cui crediamo di più e poi mettiamoci in ascolto.
Creiamo una routine di cose da fare e concentriamo la nostra attenzione sul come fare le cose. Gli strumenti vengono dopo e devono servire solo a raggiungere il nostro obiettivo.
Tutti siamo capaci di fare le cose, ma è il modo in cui le facciamo e soprattutto le comunichiamo che da la differenza. Circa l’80% di ciò che comunichiamo viene perso. Valorizziamo ciò che resta.
Il nostro senso critico, spesso, è la nostra salvezza. È una spia che si accende anche quando non vorremmo. lo strumento che dovremmo sempre utilizzare prima di credere.
La frase
“Ma accorgersi che si era capaci di inventare qualcosa; di creare con abbastanza verità da esser contenti di leggere ciò che si era creato; e di farlo ogni giorno che si lavorava, era qualcosa che procurava una gioia maggiore di quante ne avessi mai conosciute. Oltre a questo, nulla importava.”
(Ernest Hemingway)
Link
(Tutti i link sono verso articoli scritti in inglese perché purtroppo in italiano spesso sono di una banalità imbarazzante e ripetono come un disco rotto sempre i soliti 4 concetti. Ovviamente lo faccio perché, oggi, tutti i browser hanno la funzione di traduzione simultanea del testo. Si tratta di uno funzione che può ampliare in modo significativo i nostri orizzonti. Usiamola.)
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