Oggi stavo ascoltando una puntata del podcast di Robin Good e una sua affermazione ha attratto la mia attenzione perché stava raccontando di una cosa che faccio abitualmente, ma alla quale do poca importanza. Perciò sono qui per condividerla con voi.
Ma partiamo dall’inizio. Durante il giorno, sono sempre in giro e quando mi viene in mente qualcosa di interessante, di solito, sto guidando. Per ricordarmelo, perciò, prendo il telefono sul quale ho installato un’applicazione che si chiama “todoist”, che mi permette di prendere degli appuntamenti immediati e me lo segno.
Robin Good con la sua riflessione mi ha ricordato una grande verità e cioè che l'ispirazione non è qualcosa che arriva a comando ma si sprigiona quando meno ce lo aspettiamo. Ciò si traduce nella necessità di doverla prenderla al volo.
Il problema, però, è che non dobbiamo limitarci a raccoglierla per poi approfondirla con calma, ma quando la sentiamo arrivare, dobbiamo avare lo strumento creativo adatto per catturarla e darle vita in quel momento.
Solo successivamente andremo a sistemare, migliorare e dare un senso compiuto a ciò che abbiamo prodotto e il risultato finale, poi, sarà diverso rispetto a quello che è scaturito all’inizio. Se, però, non lo avessimo fatto così, quasi sicuramente non avremo dato vita a nulla.
Questo articolo ne è un esempio perché lo sto dettando, usando la dettatura vocale sullo smartphone, mentre sto guidando. La cosa bella di questo approccio alla creatività, dunque, è che ci permette di avere sempre dei contenuti freschi da poter pubblicare senza annoiarci e arrivare al punto di provare fatica nel crearli.
Un secondo motivo e non per importanza, poi, è che l'idea che abbiamo nella testa possiede un valore che si esprime al suo apice soprattutto nel momento in cui viene creata dalla nostra immaginazione. Più tardi quell’idea rimarrà nella nostra testa, ma sarà molto più sfumata.
Nel mio caso, per esempio, durante il giorno ascolto molti podcast e spesso e volentieri mi vengono in mente delle riflessioni che fino a oggi ho sempre messo dentro a “todoist” come semplici note.
Nel pomeriggio, arrivato a casa, vado a prenderle, le ordino e lo metto all'interno della cartella che più si adatta a quell’appunto. Il consiglio di Robin Good, però, mi ha aperto la mente ad una nuova idea. Perché creare un semplice appunto quando invece posso creare un post intero?
Lo sto facendo adesso mentre sto guidando con il telefono sul porta oggetti, continuando a stare attento alla guida come se stessi facendo una telefonata con il vivavoce, ma allo stesso tempo sto mettendo per iscritto un idea. Trovo sia una cosa geniale e importante da condividere.
Provate ad immaginare quanto è più facile produrre un contenuto in questo modo piuttosto che dire: “Oggi pomeriggio ho mezz'ora di tempo e mi metto lì e scrivere”.
Per quanto mi riguarda ci ho provato mille volte e non ci sono mai riuscito perché, nel momento in cui mi ci mettevo, mi mancava sempre l'ispirazione o ero troppo stanco per farlo. Oggi, invece, mi trovo un articolo già scritto che devo solo correggere.
Il grosso vantaggio è anche che riesco a fare due cose contemporaneamente cioè guidare, che è una cosa sostanzialmente inutile ai fini creativi e la realizzazione di qualcosa di utile alla crescita del mio progetto.
In secondo luogo è anche un ottimo strumento per unire qualcosa che conosciamo a un concetto nuovo che impariamo in quell'istante. Questo approccio, infatti, da vita a una riflessione in cui la nostra conoscenza e la nostra curiosità si confrontano con le conoscenze e il sapere di altre persone.
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